20 Maggio 2025



Il film comincia nel mezzo di un bosco, nebbioso e desolato. Il solo suono che si sente e che ritma le immagini è quello della respirazione di un cane, un grosso cane nero. Fra gli alti alberi e la muta di cani compaiono, piano piano, delle presenze umane: due donne, una più giovane dell’altra, un misterioso bambino e un gruppo di personaggi armati di fucile. Tutti sembrano sulla difensiva, come se ad ogni istante potesse succedere il peggio. Chi sono queste presenze umane che sembrano abitare il bosco temendone il potere oscuro? Scopriremo progressivamente che ciò che li spaventa sono le morti sospette di animali uccisi da una creatura misteriosa a cui danno la caccia. Difficile capire quali siano i legami che uniscono i personaggi, ciò che però si percepisce sin dall’inizio è che si tratta di una micro-società, impermeabile al mondo esterno, che cerca di sopravvivere in un contesto ostile dove le risorse scarseggiano. Ciò che conta più di tutto è il rispetto di regole ferree create per preservare l’equilibrio precario di una società autosufficiente.

Se da un lato troviamo quelli, capitanati da Pesolt, il membro più rispettato della comunità, che seguono alla lettera le regole del gruppo, dall'altro ci sono quelli (per la stragrande maggioranza donne) che si sono costruiti una vita ai margini, tollerati senza essere inglobati. Fra questi, Edith, la mamma della protagonista del film, una misteriosa coppia di donne a cui quest’ultima è molto legata e Kurt che ama l’alcool più di tutto. Nel bel mezzo di questo gruppo, ritroviamo Skalde che cerca di superare lo stigma ereditato dalla madre e guadagnarsi il rispetto della comunità mostrandosi leale ai suoi codici. L’equilibrio, che la protagonista ha trovato con fatica fra bisogno di appartenenza ad una società intransigente ma rassicurante e legami di sangue (e di cuore) che vanno oltre il raziocinio, è però minacciato dall'arrivo di un misterioso bambino-bambina-lupo proveniente dai “campi in fiamme”.

La popolazione, estremamente superstiziosa, decide che si tratta di una sorta di presagio del male e chiede che venga allontanata, ma Skalde è decisa a credere che si tratti di una ragazza qualunque e si rifiuta di collaborare. Questo le fa guadagnare l'inimicizia di una popolazione che ora la evita in gran parte. Potrebbe essere il momento per Skalde di considerare se questo è il posto migliore in cui vivere per lei e la bambina, soprattutto perché i mormorii dei suoi ex vicini stanno diventando un po' più minacciosi?

Realizzazione siti web www.sitoper.it