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Per fortuna, la chimica tra i due attori funziona a meraviglia e, man mano che il road movie di Amal e Sam procede, assistiamo a una serie di incidenti di vario genere attraverso cui si esplora la gioia dei rapporti umani nelle strazianti circostanze delle guerre dei rifugiati.
L'anno è il 2015, l'Unione Europea ha chiuso le frontiere e la Turchia è diventata un centro di contrabbando che trae grandi profitti da questi rifugiati bisognosi (oltre un milione all'epoca). Una scena memorabile si svolge all'interno dell'aeroporto abbandonato di Ellinikon, fuori Atene, che all'epoca della storia era un vero e proprio campo profughi e il regista Hassan non si sottrae a quelle tragedie di cui troppo spesso si parla nei telegiornali.
Uno dei rifugiati è Amal, dodicenne e sicuramente in necessità di protezione, essendo stata separata dalla famiglia durante il viaggio. Uno dei contrabbandieri è Sam.
Incontriamo Amal per la prima volta in un porto turco, mentre esce da un container pieno di merce di origine siriana con destinazione finale la Svezia.
La ragazza si libera da coloro che la tengono prigioniera e si scontra con Sam, trafficante di esseri umani la cui operazione è appena andata male.
Durante un attacco a fuoco, lei si aggrappa a lui che, preso da un momento di debolezza, la prende sotto la sua ala. Sebbene Sam sia inizialmente riluttante a salvarla, presto si ritrovano a fuggire insieme e Sam verrà a sapere delle speranze di Amal di ricongiungersi alle sue sorelle. Inizia così l'esodo (Exodus) di una strana coppia che ha davanti a sé un percorso lungo e tortuoso; ed è proprio in mezzo al pericolo dell'ambiente circostante che il viaggio diventa sia la loro sopravvivenza che il loro risveglio.
Quattro anni dopo dal suo cortometraggio, Hassan ci consegna quella che potrebbe essere la parte principale della storia, forse con lo stesso personaggio principale (se non altro condividono lo stesso nome).
Il film è ritenuto un mix perfetto di cinema americano ed europeo. A volte si nota una certa parentela con un altro duo in cui un dodicenne incontra un criminale, quello di Leon di Luc Besson; in effetti, Ashraf Barhom sembra a volte un po' il cugino minore di Jean Reno, mentre l'esordiente Jwan Algatami si inserisce rapidamente in quella categoria di bambini (e animali) che rubano la scena e con cui è così pericoloso lavorare.
Il film è ritenuto un mix perfetto di cinema americano ed europeo. A volte si nota una certa parentela con un altro duo in cui un dodicenne incontra un criminale, quello di Leon di Luc Besson; in effetti, Ashraf Barhom sembra a volte un po' il cugino minore di Jean Reno, mentre l'esordiente Jwan Algatami si inserisce rapidamente in quella categoria di bambini (e animali) che rubano la scena e con cui è così pericoloso lavorare.
Per fortuna, la chimica tra i due attori funziona a meraviglia e, man mano che il road movie di Amal e Sam procede, assistiamo a una serie di incidenti di vario genere attraverso cui si esplora la gioia dei rapporti umani nelle strazianti circostanze delle guerre dei rifugiati.
L'anno è il 2015, l'Unione Europea ha chiuso le frontiere e la Turchia è diventata un centro di contrabbando che trae grandi profitti da questi rifugiati bisognosi (oltre un milione all'epoca). Una scena memorabile si svolge all'interno dell'aeroporto abbandonato di Ellinikon, fuori Atene, che all'epoca della storia era un vero e proprio campo profughi e il regista Hassan non si sottrae a quelle tragedie di cui troppo spesso si parla nei telegiornali.
Uno dei rifugiati è Amal, dodicenne e sicuramente in necessità di protezione, essendo stata separata dalla famiglia durante il viaggio. Uno dei contrabbandieri è Sam.
Incontriamo Amal per la prima volta in un porto turco, mentre esce da un container pieno di merce di origine siriana con destinazione finale la Svezia.
La ragazza si libera da coloro che la tengono prigioniera e si scontra con Sam, trafficante di esseri umani la cui operazione è appena andata male.
Durante un attacco a fuoco, lei si aggrappa a lui che, preso da un momento di debolezza, la prende sotto la sua ala. Sebbene Sam sia inizialmente riluttante a salvarla, presto si ritrovano a fuggire insieme e Sam verrà a sapere delle speranze di Amal di ricongiungersi alle sue sorelle. Inizia così l'esodo (Exodus) di una strana coppia che ha davanti a sé un percorso lungo e tortuoso; ed è proprio in mezzo al pericolo dell'ambiente circostante che il viaggio diventa sia la loro sopravvivenza che il loro risveglio.